Il satellite Juice partirà ad aprile alla volta delle lune ghiacciate di Giove

(comunicato stampa)

A bordo importanti strumenti finanziati e sviluppati sotto la guida dell’ASI. Per la sonda dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Italiana ha messo in campo una grande attività di collaborazione con enti, industrie e anche con altre agenzie spaziali nazionali.

Render della sonda Juice (fonte: ESA)

La sonda JUICE (Jupiter Icy Moon Explorer) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), alla quale ha fortemente collaborato l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), lascerà gli stabilimenti di Tolosa per volare verso il centro spaziale di Kourou nella Guyana Francese da dove, ad aprile prossimo, partirà alla volta di Giove. L’obiettivo di JUICE, dopo aver raggiunto nel 2030 l’orbita intorno al gigante gassoso, saranno le sue lune ghiacciate: Ganimede, Europa e Callisto.

Ampio il coinvolgimento italiano in questa missione e in particolare dell’ASI affiancata dalla comunità scientifica nazionale, per la quale sono stati realizzati 3 strumenti a guida italiana: il Radar RIME, la camera JANUS, lo strumento di Radio Scienza 3GM. A questi si aggiunge la forte partecipazione italiana nello spettrometro MAJIS (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer) dell’agenzia spaziale francese CNES.

Gli strumenti sono stati realizzati grazie ad una grande collaborazione della comunità scientifica nazionale e della nostra industria ma anche attraverso diverse cooperazioni internazionali tra l’ASI e il JPL/NASA, l’agenzia tedesca DLR, la francese CNES e l’agenzia spaziale Israeliana, ISA.

JUICE cercherà di studiare quali sono le condizioni per la formazione dei pianeti e la comparsa della vita e come funziona il Sistema Solare. Lo studio comparato dei tre satelliti gioviani in un’unica missione permetterà di comprendere le cause della loro diversità, dominata dall’influenza di Giove. Il principale tema scientifico di JUICE riguarda l’eventuale abitabilità degli ambienti dei pianeti giganti.

“Il contributo italiano alla missione JUICE, costituito dalla strumentazione scientifica e non solo, -dichiara Angelo Olivieri delegato ASI allo Steering Committee di JUICE – rappresenta lo stato dell’arte sia dal punto di vista tecnologico che scientifico. Siamo convinti che gli sforzi congiunti fatti in questi anni ci porteranno a risultati sorprendenti mai raggiunti prima e rafforzeranno il ruolo di leadership raggiunto dall’Italia in molti settori dell’esplorazione planetaria”

Gli Enti e Università che compongono i team scientifici per i 4 strumenti a partecipazione italiana sono: IAPS/INAF, Università di Trento, Sapienza Università di Roma, Università di Roma 3, Fondazione Bruno Kessler (FBK), Università di Bologna, Osservatorio Astronomico di Abruzzo (OAAB)/INAF, Università di Tor Vergata-Roma, Istituto Geoscienze e Georisorse (IGG) del CNR, Università Parthenope di Napoli, Osservatorio Astronomico di Padova (OAPD)/INAF, CISAS – Università Padova, Politecnico di Milano, Università del Salento.

Oggi è stata svelata una targa commemorativa in omaggio all’astronomo italiano Galileo Galilei. La targa è stata montata sulla navicella spaziale in onore di Galileo, che nel 1610 fu il primo a osservare Giove e le sue lune maggiori con un telescopio.

JANUS (Jovis, Amorum ac Natorum Undique Scrutator), una camera ottica per studiare la morfologia ed i processi globali regionali e locali sulle lune e per eseguire la mappatura delle nubi di Giove. Per Janus, Leonardo ha realizzato, anche grazie alla collaborazione dell’Università Parthenope di Napoli, la telecamera ad alta risoluzione dedicata al monitoraggio dell’atmosfera di Giove e lo studio delle sue tre lune ghiacciate per la ricerca di ambienti in grado di ospitare forme di vita. La telecamera è stata realizzata anche grazie alla collaborazione con l’agenzia tedesca DLR, che ha partecipato allo sviluppo attraverso un accordo bilaterale con ASI.

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